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L’indirizzo in Psicologia Applicata ed Ergonomia intende fornire ai dottorandi una avanzata conoscenza teorico-metodologica dei contenuti e dei metodi della psicologia applicata e dell’ergonomia.

Tali conoscenze, oggi indispensabili, nei processi di progettazione di ambienti, strumenti, attività, prodotti e servizi permettono di orientare la progettazione tecnica alla domanda dell’utente e di contribuire alla definizione di condizioni ambientali, strumentali e organizzative favorevoli alla salute degli utilizzatori e al pieno esercizio delle loro abilità e competenze, in condizioni di sicurezza e di efficacia operativa.

L’indirizzo si sviluppa in una prospettiva interdisciplinare, includendo nel collegio docenti competenze biologiche, tecnologiche e psicosociali impegnate in progetti di ricerca trasversali, al fine di sviluppare nei dottorandi la capacità d’interagire in gruppi multiprofessionali impegnati nella progettazione di artefatti e contesti operativi, con particolare riferimento agli ambienti di lavoro.

Gli obiettivi formativi sono così definiti:

  • preparazione nei settori della psicologia applicata e dell’ergonomia, con particolare riferimento all’analisi delle attività nei contesti di lavoro organizzato;
  • conoscenza della progettazione centrata sull’utilizzatore e dei principi ergonomici da rispettare nella progettazione e valutazione di ambienti, strumenti, attività, prodotti e servizi:
  • conoscenza delle metodologie sperimentali e delle metodologie quantitative e qualitative di raccolta e analisi dei dati;
  • padronanza delle metodologie di analisi del lavoro e di modellizzazione dell’utente;
  • padronanza delle tecnologie di informazione e comunicazione per le valutazioni di usabilità nell’interazione con sistemi a base informatica (con particolare riferimento alla web usability);
  • capacità di progettare in una prospettiva sistemica, attivando processi partecipativi con le diverse parti interessate alla definizione degli obiettivi del progetto;
  • capacità di modellare sistemi d’interazione complessi, con attenzione alle interfacce fisiche e cognitive, ma anche al contesto sociale, organizzativo e simbolico entro cui l’attività si sviluppa;
  • capacità di valutare la qualità e l’efficacia degli interventi mediante metodologie di simulazione, anche con l’impiego di tecnologie e ambienti di realtà virtuale;
  • sviluppo di un’adeguata sensibilità su tutti gli elementi che possono contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro;
  • conoscenza avanzata, in forma scritta ed orale, della lingua inglese, con particolare riferimento al lessico specialistico dei settori della psicologia applicata e dell’ergonomia.

I curricula prevedono attività e soggiorni presso altre università, lo svolgimento di stage presso aziende, strutture della pubblica amministrazione, laboratori di ricerca, enti e società di consulenza, anche internazionali. Il titolo potrà dare accesso a:

  • attività di ricerca applicata;
  • posizioni di responsabilità nella progettazione e nella valutazione ergonomica di ambienti, strumenti, attività, prodotti e servizi;
  • attività libero-professionale nel campo della progettazione centrata sull’utente;
  • attività di consulenza presso enti pubblici e privati.

 

 

 

 

 

 

L’indirizzo di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione ha come ambito formativo quello dello sviluppo umano inserito nel contesto (interattivo, fisico e più in generale sociale e culturale).

 

Si propone quindi di fornire agli studenti afferenti una formazione alla ricerca sullo sviluppo umano e alla ricerca educativa, e in particolare:

 

  • conoscenze teoriche ampie e approfondite sullo sviluppo umano nel ciclo di vita;
  • conoscenze sui contesti di sviluppo;
  • metodologia della ricerca psicologica in ambito evolutivo, con particolare attenzione alla ricerca longitudinale
  • metodologia relativa agli strumenti di produzione dei dati (questionari, osservazione, intervista e colloquio);
  • metodologia relativa agli strumenti di analisi dei dati (strumenti statistici per l’analisi longitudinale, per l’analisi dei testi, per l’analisi dei dati osservativi).

 

La formazione dei dottorandi li metterà in grado di svolgere attività di ricerca educativa e nell’ambito della psicologia dello sviluppo, di alta qualificazione e ampiamente inseribile nell’attuale panorama scientifico nazionale e internazionale. L’attività didattica avrà per oggetto argomenti comuni e argomenti specifici di indirizzo. Parte dell’impegno sarà destinato alla progettazione e alla raccolta dati .

 

Si prevede la partecipazione dei dottorandi a convegni e scuole estive nazionali e internazionali e lo svolgimento di periodi di attività all’estero per acquisire la capacità di svolgimento di un’attività autonoma di ricerca.

 

L’attività di ricerca di ogni singolo dottorando sarà affidata a un tutor, che ne seguirà il progetto e la realizzazione.

 

 

 

 

 

 


 

L’indirizzo in Psicologia della Salute e della Qualità della Vita si caratterizza per il fondamento scientifico del suo ambito formativo che vede impegnati i settori della Psicologia Sociale, della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni e della Psicologia Dinamica.

Il programma formativo ha come obiettivo l’acquisizione delle competenze teoriche e metodologiche necessarie alla progettazione e realizzazione della ricerca sui problemi relativi al benessere, alla salute e alla qualità della vita del singolo, dei gruppi, delle organizzazioni e delle comunità.

Il percorso formativo è quindi inteso a sviluppare competenze metodologiche indispensabili per la ricerca qualitativa e quantitativa, sperimentale e sul campo al fine di giungere all’ elaborazione di modelli di intervento. Il programma coniuga l’attenzione per l’individuo con l’analisi dei contesti gruppali, organizzativi e comunitari, ponendo particolare attenzione alle dimensioni culturali della vita individuale e sociale e ai contesti di transizione.

La prospettiva di lavoro si basa sull’integrazione tra gli apporti teorici e metodologici propri della psicologia sociale, della psicologia dinamica, della psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Particolare rilievo è dato all’action-research quale strumento capace di integrare le modalità teorico-metodologiche proprie dell’indagine con la formazione e l’intervento.

Nello specifico il programma formativo dell’indirizzo si focalizza attorno ai seguenti punti principali:

  • processi cognitivo-affettivi operanti nel sociale;
  • dinamiche motivazionali nell’articolazione della sfera psichica con quella sociale;
  • l’azione come processo dinamico, psicologico e sociale;
  • fondamenti consci ed inconsci della relazione interpersonale e della vita gruppale;
  • processi, strutture e dinamiche di gruppo;
  • psicodinamica dei contesti familiari e lavorativi e delle organizzazioni di servizio;
  • rapporti intergruppo;
  • rapporto tra individuo e organizzazione (clima, leadership, motivazione, soddisfazione, benessere, conciliazione);
  • apprendimento, formazione e orientamento professionale;
  • psicologia di comunità;
  • psicologia della salute e della prevenzione;
  • benessere psicosociale e qualità della vita;
  • analisi integrata delle emergenze nei vari campi della vita sociale (scuola, lavoro, comunità, servizi socio sanitari, ecc.);
  • psicologia culturale e relazioni interculturali;
  • dimensioni culturali della vita organizzativa;
  • sviluppo organizzativo e di comunità;
  • metodologie particolari di analisi quali: social survey, osservazione partecipante, analisi testuale, focus group, gruppi di ricerca-intervento, ecc.

A tal fine l’attività didattica frontale sarà articolata con attività di tipo “pratico” condotta sulla base di progetti di ricerca portati su situazioni concrete di ordine individuale, collettivo, organizzativo, gruppale, ecc. Il programma formativo si avvarrà delle numerose relazioni intrattenute con Università ed Enti di ricerca pubblici e privati, italiani e stranieri.

Il percorso formativo sarà sottoposto a costante verifica da un sistema di tutoraggio predisposto ad hoc.

 

 

 

 

Obiettivo del programma del dottorato in Psicologia Clinica e delle Relazioni Interpersonali è fornire ai candidati un'approfondita preparazione scientifica riguardo ai principali indirizzi presenti nell'ambito della psicologia clinica:

  • Psicoanalisi
  • Approccio sistemico relazionale
  • Cognitivismo

Il Dottorato si propone di fornire padronanza e consapevolezza critica degli strumenti metodologici e tecnici caratteristici della psicologia clinica.

Il programma scientifico è articolato in tre principali indirizzi:

  • "Psicologia clinica: psicopatologia e teorie della tecnica terapeutica"
  • "Metodi e tecniche di analisi dei processi psicologici e delle relazioni interpersonali normali e patologiche”
  • "Contesti scientifico-culturali ed esistenziali delle idee cliniche e psicologiche”

L’indirizzo di Psicopatologia e le teorie della tecnica terapeutica privilegia le teorie e i modelli relativi ai contesti interattivi generativi di varie psicopatologie quali, ad esempio, le nevrosi ossessive e i disturbi narcisistici per la psicoanalisi, l'anoressia e la bulimia per l'approccio sistemico relazionale, le fobie per le psicoterapie cognitive. L'attenzione viene anche focalizzata sulle teorie implicite del soggetto in psicoterapia, evidenziando i vincoli biologici della soggettività, il concetto di soggettività "debole", la prospettiva neuropsicoanalitica, il soggetto e le relazioni interpersonali.

L’indirizzo di Metodi e tecniche di analisi dei processi psicologici e delle relazioni interpersonali normali e patologiche ha un'impostazione prevalentemente metodologica e di ricerca, che richiede sia una conoscenza approfondita dei metodi e delle tecniche di indagine attraverso cui vengono raccolti ed elaborati i dati, sia la piena consapevolezza dei limiti propri di ogni metodo e di ogni tecnica di indagine. Presupposto basilare di questo indirizzo è che il metodo clinico abbia uno statuto epistemologico peculiare non riducibile a quello di altre forme di conoscenza, in particolare al metodo sperimentale. In altri termini, la psicologia clinica non può mai limitarsi a mutuare metodi e tecniche tipici della ricerca di laboratorio, trasponendoli al proprio ambito di studi. Gli argomenti sviluppati da questo indirizzo sono riconducibili ai seguenti: i) la conoscenza clinica: metodi e tecniche specifici; ii) la psicodiagnostica; iii) l'osservazione, la quantificazione e l'elaborazione dei dati qualitativi.

L’indirizzo di Contesti scientifico-culturali ed esistenziali delle idee cliniche e psicologiche si occupa di mettere in luce il contesto storico e culturale in cui sono nate e si sono evolute le principali idee (teoriche e tecniche) della psicologia clinica, con l’obiettivo di compiere studi approfonditi sui principali autori e concetti di riferimento della psicoanalisi, dell’approccio sistemico relazionale e del cognitivismo.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 21/09/2018 23:24
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